27 gennaio: il giorno della Memoria

(di Giovanni Bevilacqua) Ottanta anni. Tanto la distanza dal giorno dell’arrivo nel campo di Auschwitz dei russi e della conseguente vista dell’orrore. Lasciamo ad altri analisi e riflessioni, preme qui (nel nostro piccolo) partecipare al senso ancora di smarrimento che deve accompagnare ogni vivente. Gli stessi tedeschi (diversamente da quanto ci viene raccontato) hanno meticolosamente documentato (con filmati e foto) l’orrore per potersene vantare. A noi tocca vantarci del raccapriccio che ci prende alla vista di quelle immagini, al racconto che ancora ci fanno i pochi sopravvissuti. Lo stesso orrore che ci assale oggi per le immagini che ci giungono dalla Palestina. Gli israeliani, abitanti quei luoghi, sembrano aver perso la memoria di quanto fatto loro. Gli uomini sono persone, non basta scriverlo sulla carta ma deve essere scolpito nel cuore di ognuno.