Politica

La Piazza e il Popolo

  • Novembre 13, 2023
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La Piazza e il Popolo

Riceviamo e Pubblichiamo

Da sempre, l’ immagine di una piazza gremita, acclamante, densa di appassionata fede politica, colorata da bandiere sventolanti, ha rappresentato l’ attesa e la verifica della forza e del consenso di ogni buon Segretario o capo politico, quale inevitabile e cruciale “banco di prova”. Nella Piazza il cosiddetto ” Popolo della sinistra” ha cercato e trovato la spinta ideale per dare forma e sostanza ai valori, principi, istanze connotative dell’ essenza stessa della propria appartenenza. Nell’era dei Social Media e, purtroppo, del massimo grado di disaffezione da parte degli elettori verso la Politica e i Partiti, soprattutto a sinistra, non era scontato che la Piazza del Popolo di venerdì 11 novembre, potesse far registrare tanta entusiastica presenza. E’ stata definita, dal Sindaco di Roma, la ” Piazza della riscossa democratica” e, il termine democratico, è risuonato incessantemente nell’ appello accorato della Segretaria del PD, Partito nel quale ho militato per anni. Come spesso accade, però, l’empito e l’ entusiasmo prodotti e ispirati dalle iconiche e suggestive rappresentazioni mediatiche del ” palco” della Piazza, vengono prontamente spenti dall’ opacità’ e dall’ afasia di governanti e amministratori che, proprio da quella piazza, dovrebbero trovare la rappresentanza democratica e di Popolo.
Il sentimento popolare, infatti, si infrange di fronte alla consolidata e opportunistica prassi quotidiana che, negli ultimi decenni, connota e corrompe la gestione del potere anche e, soprattutto, nei partiti della sinistra che nella piazza chiama a raccolta il suo popolo.
Ebbene, ci siamo chiesti da quale maleficio o attacco virale provenga l’allontanamento dei cittadini dalla ” politica del fare’? Ci siamo chiesti perchè l’ attuale adesione al diritto voto, fatta salva la breve stagione del fuoco populista, veda percentuali di presenza sempre più risicate?
Ci siamo chiesti perchè la maggior parte dei cittadini, sebbene l’area dell’ esclusione sociale si sia ulteriormente allargata e le risposte impellenti ai diritti fondamentali negate, sia distante e sorda alla democratica “chiamata alle armi”, appello accattivante che sentiamo echeggiare in qualche aula di Consiglio Comunale e in qualche sparuta sede del Partito Democratico? Ci siamo chiesti, lungi dal promuovere selezioni alla Grande Fratello, come viene cooptata la classe dirigente? Di come si costruiscono e si promuovono il consenso e le carriere politiche, attraverso il “castello di carta” delle tessere elettorali? Ci siamo chiesti quale reale e concreto coinvolgimento democratico viene assicurato al dibattito politico sui territori e nelle periferie, contesti distanti dalle stanze del potere abitate, invece, dai potentati locali e nazionali?
L’eclissi dei Partiti e della Democrazia partecipata è figlia della lenta, ma inesorabile, trasformazione dei luoghi del confronto in luoghi di oligarchica gestione e conservazione del potere, complice la complessità dei processi decisionali e l’ asimmetria informativa utile alle moderne elite.
Probabilmente, a partire dalla classe dirigente del citato partito politico e degli amministratori eletti sotto l’ egida di quel simbolo o simboli affini, l’analisi e la correlata verifica dei fatti dovrebbe condurre a concludere che, come Saturno, quella politica e quel partito hanno fagocitato i propri figli! Probabilmente, siamo di fronte ad un tradimento di ideali, di prassi e coerenza politica, come in un dramma shakespeariano!
Probabilmente questo scenario, quando la Piazza si spopola e le bandiere si abbassano, e’ cio’ che rimane per Donne e Uomini di sinistra che, ormai scettici, assistono al declino inesorabile della stagione dello slancio e della passione politica,immaginando un Futuro possibile, il Sol dell’ Avvenire per dirla alla Moretti, nel quale finalmente il Potere si riconnette alla Piazza.
Caterina Errichiello

(l’autrice è stata segretaria del circolo PD di Arzano)

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