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L’accoglienza di don Pasquale Muto al Cardinale Domenico Battaglia

  • Luglio 15, 2025
  • 2 min read
L’accoglienza di don Pasquale Muto al Cardinale Domenico Battaglia

“Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie
Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo
Dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore
Dalle ossessioni delle tue manie
Supererò le correnti gravitazionali
Lo spazio e la luce per non farti invecchiare
E guarirai da tutte le malattie
Perché sei un essere speciale
Ed io, avrò cura di te
Io sì, che avrò cura di te”.

Non potevano esserci, parole più adatte, del testo di questa bellissima e significativa canzone di Franco Battiato, che un’ amica mi ha suggerito, per cantare a Dio,  il nostro grazie, per il modo in cui Lei, caro don Mimmo, si prende cura della diocesi, di noi sacerdoti, delle nostre comunità, dei più deboli e indifesi, dei tanti che spesso dimentichiamo nelle nostre corse quotidiane, quei tabernacoli di carme abbandonati ai crocicchi delle strade, e che lei, rimette sempre e fedelmente al centro della nostra attenzione, nel servizio al Regno di Dio.
Anche questa comunità questa mattina ha bisogno di lei, che se ne prenda cura in uno squarcio di luce, con la sua preghiera, spezzando il pane della Parola e dell’ eucaristica, che se ne prenda cura con la sua umanità e la unisca intorno alla Sua compatrona Santa Giustina, e intorno alla Sua santità.
Oggi non ringrazierò chi si è adoperato per questa festa, ben riuscita in tutti i suoi spazi e momenti, ma inviterò loro a dire grazie a Dio, perché tutte le volte ci fa scoprire che facciamo parte di un progetto più grande di noi, e che la ricompensa non sono gli applausi e i saluti nelle piazze, ma il gusto di aver donato nella fraternità, un giorno migliore, a chi non sperava più di viverlo, un bel ricordo da custodire nel tempo, per chi aveva perso la memoria del bello, una gioia da condividere con gli altri, a chi nel tempo si è fatto avvincere dalla tristezza.
Grazie don Mimmo, grazie per esserci sempre per noi, e come il Signore, questa mattina, ci insegna che cos’ è la compassione.

Voglio inoltre ringraziare i fratelli Bevilacqua e Antonio Marroccella Esposito e la Maestra Rachele Parisi

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