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Consorzio Cimiteriale, la replica del Presidente Salzano

  • Ottobre 19, 2023
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Consorzio Cimiteriale, la replica del Presidente Salzano

L’avvocato Giuseppe Salzano, presidente uscente, spara a zero: “Sono stato lasciato solo”.

Privilegi, disparità di trattamento, affidamenti, smaltimenti dei rifiuti, inadempimenti contrattuali: ci sarebbero molte zone d’ombra nella gestione del consorzio cimiteriale tra i comuni di Arzano, Casavatore e Casoria. A denunciarlo è il presidente dell’assemblea consortile, l’avvocato Giuseppe Salzano, dopo le dimissioni di cinque dei nove consiglieri che fanno parte del consesso cimiteriale. Si parte dalla gestione delle lampade votive presso le Confraternite. “A fronte di un corrispettivo di appena 20mila euro a favore del consorzio, gli introiti annui per chi gestisce il servizio ammontano a 465 mila euro a cui vanno sommati gli incassi derivanti dal servizio di illuminazione votiva accessorio fornito nel periodo della commemorazione dei defunti”, scrive Salzano nella sua relazione di quindici pagine inviata al Prefetto, Claudio Palomba, all’Autorità nazionale anticorruzione oltre che ai sindaci e ai singoli consiglieri comunali dei tre comuni. La gestione diretta da parte del consorzio del servizio di illuminazione votiva porterebbe un ricavo di circa 500mila euro all’anno e considerato che l’espletamento di tale servizio si protrae dal 2015, il consorzio avrebbe potuto incassare finora circa 4 milioni di euro.

“E’ un danno erariale colossale, rispetto al quale i consiglieri dimissionari restano del tutto indifferenti, disertando le adunanze da ultimo ripetutamente convocate per discutere sulle iniziative da intraprendere in merito. La stessa Assemblea dei Sindaci, pur conoscendo tale incresciosa situazione è rimasta inerte”, afferma il Presidente che resterà in carica fino al prossimo rinnovo del consiglio. Sulla gestione delle Confraternite, Salzano punta particolarmente il dito: “Il Consorzio ha azzerato un debito di 400mila euro alle Confraternite, barattandolo con l’acquisto dell’ipogeo della Chiesa Madre che, peraltro – modesto dettaglio – era già di sua proprietà. Salzano è un fiume in piena. “All’interno del cimitero il principio di rotazione non trova assolutamente piena cittadinanza considerato che qualche fornitore ha addirittura l’esclusiva mentre taluni operatori economici continuano ad espletare i servizi cimiteriali in difetto di validi atti autorizzativi, i contenitori della raccolta differenziata sono consegnati dalla ditta appaltatrice solo alla scadenza del contratto e taluni manufatti minacciano di ledere la pubblica e privata incolumità”, si legge nel documento-denuncia sull’andamento del consorzio che i delegati dell’assemblea consortile devono presentare, almeno una volta all’anno, per poi sottoporlo all’esame del consiglio comunale che lo dovrebbe discutere entro 15 giorni dal suo deposito. Altro tema affrontato dall’avvocato Salzano, è quello inerente al Direttore del consorzio “ruolo oggi ricoperto da soggetto privo di requisiti e ben oltre i limiti temporali previsti dalla legge nell’ipotesi, quale quella de qua, di conferimento ad interim della funzione. E su questo, il Comune di Casavatore, a cui compete la designazione, ha del tutto disatteso le previsioni normative rispetto i criteri generali e i requisiti contemplati dalla norma”.

Il Presidente uscente, si sofferma poi sulle dimissioni dei cinque consiglieri. Il forfait sarebbe scaturito “tenuto conto del grave stallo di esercitare correttamente, lealmente, con competenza le funzioni assegnate per statuto al consiglio consortile, privato della possibilità di governare democraticamente attraverso i necessari confronti e dibattiti politico amministrativi nell’interesse dell’utenza e dei comuni consorziati”. Una motivazione che stride e collide con quella che è la realtà e che Salzano definisce “fuga dalla democrazia”. “Basti pensare che, ormai da tempo, disertavano le adunanze del consiglio, incluse quelle convocate per discutere e deliberare su temi di impellente urgenza, senza giustificare, neppure informalmente, le loro assenze. D’altra parte, ci si chiede, con quali strumenti qualcuno avrebbe potuto sopprimere la democrazia, se è vero come è vero, che negli organi collegiali vale il principio democratico di maggioranza… E’ evidente, invece, che la lamentata antidemocraticità e la asserita impossibilità di esercitare le proprie funzioni sono solo un modo, alquanto arzigogolato, per tentare di dare una motivazione a dimissioni, le quali non possono che avere altra matrice”.

Conclude la sua arringa, l’avvocato Salzano, con una stilettata inevitabilmente diretta ai politici. “Non ho mai ricevuto riscontro, sostegno o adesione alle attività poste in essere: ci ho messo la faccia con impegno, costanza ed entusiasmo. Eppure, dalla mia parte ci sono atti, fatti e contegni inequivocabili ed inoppugnabili varati sempre e comunque nel superiore interesse del consorzio e dei cittadini”.

Ora la parola passa inequivocabilmente agli amministratori comunali e ai sindaci di Casoria, Arzano e Casavatore. E’ lecito e obbligatorio un chiarimento: il cittadino ha il diritto di conoscere i fatti che, alla luce della gravità con i quali sono stati riportati, quasi certamente saranno chiariti anche al di fuori dei confini amministrativi.

Una cosa è certa: è veramente una brutta parentesi quella che coinvolge il cimitero alla vigilia del giorno della Commemorazione dei Defunti.

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