Il commercio e altro negli anni ’60
(Ricerca a cura di Pasquale Palladino)
ARZANO
In antico detto Artianum e forse Arcsano dai resti di un acquedotto che, passando per Sarno e Palma, si divideva in vari rami, uno dei quali raggiungeva Pomigliano, Casalnuovo e Afragola, e si divideva portandosi da un lato sino ad Atella, dall’altro sino a Napoli, e quindi a Pozzuoli. Arzano fu presumibilmente invaso e dominato dagli Ostrogoti prima, dai Longobardi dopo. Sostenne guerre e subì devastazioni nel lungo periodo di lotte tra i ducati e principati di Napoli, Benevento, Capua e Aversa, quando scompaiono i villaggi circonvicini di Lanceasino, Portiano, e Poczano. Fu casale di Napoli e possesso dei Normanni, degli Svevi, degli Angioini e degli Aragonesi. Solo durante il regno di Murat, Arzano divenne comune indipendente. Altitudine massima 88 m, minima 56 m, 75 m al Municipio. Nel 1961 la popolazione legale è di 15842 abitanti di cui 3749 attiva, 262 nell’agricoltura e 1279 nell’industria. Abitazioni 3524 con 5813 stanze. Aziende agricole per seminativo arborato: 323 a conduzione diretta del coltivatore per 309 ettari, 4 con salariati per 5 ettari. Artigianato: lavorazione del legno, del ferro del vestiario. Industrie manifatturiere 68 con 459 addetti: calzature, guanti, conciaria, ceramica, mobili, metallurgica, metalmeccanica, costruzioni aeronautiche, colori e affini. C’è un campo di calcio e un cinema. Nel 1963 l’approvvigionamento idrico e le fognature servono 15805 abitanti. Nel 1966 sono presenti due scuole elementari, con 63 classi e 2075 alunni, e una scuola media, con 25 classi e 574 alunni. Nel 1968 sono presenti 3 farmacie, un ufficio postale, e la Banca Fabbrocini. 4 sono i commercianti all’ingrosso, di cui 1 alimentare, 279 commercianti al minuto, di cui 104 alimentari, 70 ambulanti, di cui 19 alimentari. 34 sono i parrucchieri e barbieri, 7 le lavanderie, e 55 i pubblici esercizi, di cui ristoranti e trattorie 8.
I Comuni della Provincia di Napoli
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Napoli
1969 – Dott. Gino Ceriani
